Il Libro dei Re by Firusi

autore:Firusi
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Firdusi, Fantastico, PurrosoBook, Mitologia Araba, Narrativa Fantastica, Fantasy, Narrativa Fantasy, Arnoldo Mondadori Editore
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 1988-12-31T23:00:00+00:00

X. Ghershasp

Zav lasciava un figlio conforme ai desideri del suo cuore, al quale aveva imposto il nome di Ghershasp. Dopo la morte del padre, Ghershasp si assise sul trono con la corona regale in capo e governò la terra con sovrana maestà e con onore.

Intanto, i turchi avevano ricevuto la notizia che Zav era morto, che il trono, privato della saggezza dell’antico re, aveva perduto potenza e gloria. Allora Afrasiab levò grida di furore e discese su barche il fiume Gihun, diretto a Khvar-Rei. Ma nessuno gli recò la benedizione del padre. Pesheng, oppresso da indicibile dolore per la morte del figlio Ighreras, la mente piena di collera e di tumulto, il cuore stanco del diadema, non voleva rivedere Afrasiab, e la sua spada un tempo lucente si ricopriva di ruggine scura. Di quando in quando i messaggeri di Afrasiab si recavano da lui, ma per anni e per mesi egli rifiutò di mostrarsi. Rispondeva soltanto:

«Se questo mio trono avesse bisogno di un nuovo signore, solo Ighreras sarebbe degno di possederlo. Tu spargi sangue fraterno e ti dai alla fuga innanzi al pupillo di un uccello. Ti invio con un esercito a combattere i nemici e, invece di contrastarli, abbrevi la vita del tuo stesso fratello. Tra noi non vi potrà essere nulla in comune, né mai ti sarà concesso di rivedere il mio viso.»

Passò altro tempo, e l’albero della sventura fruttificò nuovi mali: anche Ghershasp figlio di Zav morì e, con lui, la fortuna si involò dal mondo. L’annuncio che il trono del re dei re era vacante giunse all’orecchio di ognuno, e Pesheng si risolse a passare all’azione. Un suo inviato, rapido come la pietra scagliata dalla fionda, raggiunse Afrasiab e gli riferì questo suo messaggio:

«Varca il Gihun, fa’ avanzare le schiere. Non permettere che altri sieda sul trono imperiale!»

Subito Afrasiab levò un immenso esercito: parve allora che il suolo si rivolgesse come la volta rotante del cielo, che spade indiane cadessero dalle nubi in fitta pioggia. Così, guadagnando terreno a poco a poco, l’esercito avanzava vittorioso a ricercare battaglia. La notizia che un pretendente al trono si avvicinava in armi gettò nello scompiglio borghi e città, e. riempì il paese di voci discordi. Ognuno volse allora lo sguardo verso lo Zabulistan, e a Zal furono indirizzate parole dure.

«Hai preso in pugno il governo del mondo come fosse cosa lieve» gli dicevano. «Dalla morte di Sam, dacché ti fu conferita la carica di gran vassallo, non abbiamo avuto un solo giorno di felicità. Quando, scomparso Zav, suo figlio prese il potere, la mano dei malvagi fu impotente a compiere il male. Ma ora Ghershasp che bramava il possesso del mondo è morto, il paese e il popolo sono privi di un sovrano, mentre un esercito nemico ha varcato le rive del Gihun e il sole è sparito dalla faccia della terra. Se tu conosci il rimedio, mettilo prontamente in atto. Il comandante dei turani è venuto per opprimerci, e le sue schiere sono ormai troppo vicine!»

«Dacché strinsi ai

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